01 aprile 2006

premio nobel

allora io mi siedo e aspetto eh?
cioe' sto qui e aspetto che qualcuno passi.
o forse che qualcosa passi.
devo ancora decidere.
e in questa eterna decisione mi manca la forza,
quella fottuta forza che cerco da anni e che forse non arrivera' mai.
quella forza che mi fa prendere un aereo e mi fa andare via
non ce l'ho.
quando dovrebbe esserci, non ce l'ho.
non serve a niente piangersi addosso, ma io non mi piango addosso.
io analizzo la situazione,
racconto quello che vedo di me.
non ho quello che sogno, e lo sogno.
non ho quello che voglio e lo voglio.
non ho quello che mi serve e mi serve averlo.
cosa faccio per cambiare tutto questo?
niente, assolutamente niente.
per questo continuo a pensare che ci sia una sola soluzione.
intanto aspetto, come i vecchi.
si, come i vecchi.
perche' sono vecchio dentro.
sono vecchio e questo non e' il mio posto.
riesco a dare qualcosa senza fare niente, solo con un gesto o con uno sguardo, cosi mi hanno sempre detto..
sono speciale, cosi' speciale da sentirmi a disagio in mezzo agli altri.
mi merito tutta la felicita' del mondo, certo, ma non ce l'ho.
e continuo a sentire la cantilena che prima o poi arrivera' il mio momento, con le mie soddisfazioni, le mie gioie, i miei sogni avverati.
intanto pero' aspetto, come fa un candidato al premio nobel.
tutti lo riempiono di lodi.
lui aspetta in un angolo.

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