19 aprile 2006

closed

c'e' un tempo per pensare e un tempo per agire,
un tempo per amare, uno per piangere, uno per ricordare.
un tempo per ricominciare e un tempo per dire basta.
adesso e' tempo di ritrovare qualcosa.
qualcosa perduto o forse solo nascosto.
chiudo questo blog.
per tanti motivi.
appena 8 mesi fa l'avevo aperto per dare un senso al cambiamento
che mi aveva avvolto nel caldo dell'estate, che mi aveva trovato in ciabatte e pantaloncini pronto a lasciarmi andare fra le strade dei miei sogni e dei miei desideri.
c'era caldo, la pelle era piu' scura, la voglia di credere che la tristezza e la malinconia erano solo un ricordo lontano mi ancorava stretto a terra.
ora volo, leggero, fra le nuvole dei miei sogni, di nuovo da capo.
io e i miei colori, la mia musica, i miei occhi e i miei fogli.
io e.
aideu, dit le renard.

by starlight

By starlight I' ll kiss you
And promise to be your one and only
I'll make you feel happy
And leave you to be lost in mine
And where will we go, what will we do?
Soon said i, will know

Dead eyes, are you just like me?
'cause her eyes were as vacant as the seas
Dead eyes, are you just like me?

And all along, we knew we'd carry on just to belong

By starlight I know you
As lovely as a wish granted true
My life has been empty, my life has been untrue
And does she really know, who I really am?
Does she really know me at last

Dead eyes, are you just like me?

play

18 aprile 2006

black eagle

un semaforo, la pioggia, i vetri appannati e l'orologio che
segna la mezzanotte.
il cuore diventa terra battuta dalle gocce.
dentro il rumore e' lo stesso.
faraway so close, cosi' lontano cosi' vicino.
la distanza di un braccio per toccare
un desiderio.
ma sposto lo sguardo e il cuore altrove.
spero che la notte mi avvolga nei suoi pensieri,
il volume della musica aumenta e io comincio a cantare buttando fuori dal finestrino i miei giorni freddi d'inverno.

se potessi ti sposerei, per avere dei figli con le scarpe rotte

quattro giorni di silenzio dentro me.
quel silenzio che ti fa chiudere gli occhi e respirare il profumo
del mare.

12 aprile 2006

aria

e' sempre difficile far fronte alla mancanza di qualcuno.
non c'e' regola, ordine di pensiero, soluzione.
quello che manca, manca.
a me manca il respiro.
ogni volta che i pensieri ripercorrono strade, profumi, immagini, nomi, canzoni beh il respiro viene meno.
il cuore batte forte, lo stomaco si stringe e affanni.
chissa' cosa succede li' dentro.
pero' succede, e questo basta.
devi imparare a sopportare quel peso che ti preme sul petto, imparare a respirare, come quando prendi una
botta nello stomaco.
con calma devi respirare, rilassarti.
cercare di trattenere le lacrime.
e se non ce la fai lasciale scorrere giu', rapide veloci, copiose se serve.
sono i sogni e i desideri infranti che escono dal tuo cuore.
rilassarti e guardare avanti il piu' possibile.
portandoti dietro tutto l'amore che hai e che non butti mai via.
correre forte, correre lontano, fare il giro dell'isolato correndo piu' forte che puoi.
l'aria entra dentro i polmoni forte, quasi li sfonda.
i miei polmoni, mai abbastanza grandi come avrei voluto, ma unici compagni della mia adolescenza.
le mie gambe, mingherline, che mi hanno sempre fatto correre veloce, piu' veloce degli altri.
i miei occhi che guardano sempre al di la' e sognano.
le mie mani, infondono amore, solo toccando.
chissa'.
un giorno forse, il destino.

5.39, alba, io.

Amarsi un po' e' come bere
piu' facile e' respirare
Basta guardarsi e poi avvicinarsi un po'
e non lasciarsi mai impaurire no
Amarsi un po' e' un po' fiorire
aiuta sai a non morire
Senza nascondersi manifestandosi
si puo' eludere la solitudine
pero' volersi bene no partecipare
e' difficile quasi come volare
Ma quanti ostacoli e sofferenze e poi sconforti e lacrime
per diventare noi veramente noi uniti
indivisibili vicini ma irraggiungibili

08 aprile 2006

12:28

alex e adelaide

e' cosi'.
tutto deve ritornare al proprio posto.
la vita spesso diventa un vaso pieno d'acqua, sassolini e sabbia.
la agiti per cercare una disposizione diversa del contenuto, ma prima o poi,
volenti o nolenti, tutto ritorna giu' e si quieta.
e' bello e triste aver sognato per un solo attimo di poter far ricadere tutto
in un'altro modo.
di quietare il contenuto nel modo piu' bello che si potesse immaginare
per poi guardarselo orgogliosamente e al momento giusto rifarlo da capo per non annoiarsi, per vivere ogni momento insieme a quel vaso.
quel vaso spesso e volentieri e' la felicita'.
e' la serenita'.
e' il sogno.
era febbraio del 1995.
avevo appena comprato "jack frusciante e' uscito dal gruppo".
che volete farci, ho sempre amato i racconti di sogni, dal momento che faccio della mia vita un sogno continuo.
c'era una frase che porto sempre dietro con me:
"bisogna avere molta cautela con chi e' felice."